TEATRO CONTEMPORANEO Da
Con Nando irene, Giovanna Staffieri, Annarosa Matera |
Musiche: Loredana Paolicelli - Nucleo Theatron Ensemble
Costumi: Marilena Girardi
Luci: Carlo Iuorno | Audio: Angelio Cannarile
Direzione di Produzione: Grazia Lascaro
Regia: Angela De Gaetano
Musiche: Loredana Paolicelli - Nucleo Theatron Ensemble
Costumi: Marilena Girardi
Luci: Carlo Iuorno | Audio: Angelio Cannarile
Direzione di Produzione: Grazia Lascaro
Regia: Angela De Gaetano
Atmosfere rarefatte, visionarie, grottesche, drammatiche, poetiche regalate dai 3 attori, da una regia raffinatissima e dalla composizione musicale intensa. La storia scritta dall’artista Carmentano fa rivivere attraverso l’amore di Bellina ed il Gitano, l’invidia delle comari e dei fornai, la seduzione del vento fra le spighe di grano, l’acqua e le atmosfere di una infanzia antica, il significato ultimo e sotteso di questo lavoro d’arte dove il pane diventa scultura antropologica. Uno spettacolo di teatro contemporaneo organizzato da ARTErìa Associazione d’Arte e Cultura - Matera nell’ambito del Festival dei Paesaggi del Grano 2016/2017.
Note dell'autore
“Secoli or sono, s’ebbe una storia bella e pura che per la particolarità ancor’oggi se ne sente dire. Fu una fanciulla orfana di padre e di nome Bella, che di voce in voce portò a nostra conoscenza l’avventura sua. Per l’affanno di sua madre, rimasta vedova e di ricchezze priva, Bellina, ancora infante, dové prendere cura della dimora sua. L’impegno e la pulizia per Bellina erano cose sante, ed in fretta imparò ogni faccenda così che si ingraziò le lodi delle vicine sue. Ella amava assai, più di ogni altra cosa trombare (impastare) il Pane, sì ch’ella otteneva un pane assai migliore anche di quelle donne che per tal motivo erano assai stimate. Chi diceva che era per l’antico lievito che da generazioni nella sua famiglia non era stato spento... Altri pensarono ad un intervento dell’anima di suo padre o a qualche altro affare. Sta di fatto che la curiosità rimase viva...”
“Secoli or sono, s’ebbe una storia bella e pura che per la particolarità ancor’oggi se ne sente dire. Fu una fanciulla orfana di padre e di nome Bella, che di voce in voce portò a nostra conoscenza l’avventura sua. Per l’affanno di sua madre, rimasta vedova e di ricchezze priva, Bellina, ancora infante, dové prendere cura della dimora sua. L’impegno e la pulizia per Bellina erano cose sante, ed in fretta imparò ogni faccenda così che si ingraziò le lodi delle vicine sue. Ella amava assai, più di ogni altra cosa trombare (impastare) il Pane, sì ch’ella otteneva un pane assai migliore anche di quelle donne che per tal motivo erano assai stimate. Chi diceva che era per l’antico lievito che da generazioni nella sua famiglia non era stato spento... Altri pensarono ad un intervento dell’anima di suo padre o a qualche altro affare. Sta di fatto che la curiosità rimase viva...”
Dario Carmentano
Note di regia
“Ho scelto di affidare il testo della favola a tre attori e di rendere corale questa narrazione per far emergere con chiarezza la voce potente di una comunità inte- ra, che sente la necessità di raccontare se stessa attraverso un’antica tradizione. Dopo il prologo, gli attori accompagnano lo spettatore nelle delicate atmosfere di una favola suggestiva, legata alla bontà del pane di Matera. ho progettato la costruzione dello spettacolo attraverso una matrice fisica ed emotiva. Sono partita dai corpi degli attori in scena, mettendoli nelle condizioni di danzare tra i personaggi e di lasciarsi attraversare dal fluire delle parole, come in un canto polifonico ebbro di infinito, che esplode nel legame carnale con la terra. ho voluto creare una visione in cui sensualità e spiritualità si fondono in un abbraccio. Un inno alla vita, all’autenticità. Un omaggio a Matera e alla sua gente.”
“Ho scelto di affidare il testo della favola a tre attori e di rendere corale questa narrazione per far emergere con chiarezza la voce potente di una comunità inte- ra, che sente la necessità di raccontare se stessa attraverso un’antica tradizione. Dopo il prologo, gli attori accompagnano lo spettatore nelle delicate atmosfere di una favola suggestiva, legata alla bontà del pane di Matera. ho progettato la costruzione dello spettacolo attraverso una matrice fisica ed emotiva. Sono partita dai corpi degli attori in scena, mettendoli nelle condizioni di danzare tra i personaggi e di lasciarsi attraversare dal fluire delle parole, come in un canto polifonico ebbro di infinito, che esplode nel legame carnale con la terra. ho voluto creare una visione in cui sensualità e spiritualità si fondono in un abbraccio. Un inno alla vita, all’autenticità. Un omaggio a Matera e alla sua gente.”
Angela De Gaetano
Info aggiuntive
Palazzo Malvinni Malvezzi, Piazza Duomo, Matera
Inizio ore 19:00
Ingresso dalle ore 19:30
Posto unico
Intero 10 euro
Ridotto 7 euro (soci ordinari, unitep e studenti conservatorio)
Intero 10 euro
Ridotto 7 euro (soci ordinari, unitep e studenti conservatorio)
Prevendita presso Cartoleria Montemurro via delle Beccherie 69
Per prenotare
Email: prenotazioni@arteriamatera.it
a partire dai 7 giorni precedenti l’evento
Email: prenotazioni@arteriamatera.it
a partire dai 7 giorni precedenti l’evento
SOSTENUTO / PATROCINATO
Con il patrocinio
Vivaverdi Multikulti 2022
Vedi tutti gli eventi del progettoIL CANTO DEL PANE
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teatro
referente
Per informazioni sull'evento:
Loredana Paolicelli
Telefono: 3334984245
Email: Loredanapaolicelli@icloud.com
Quando
Ven 06 Gennaio 2023
dalle h 19.30 alle h 22.00
Orario consigliato di arrivo: 19:00
Costo e Target
A pagamento
Adatto a tutti
SOSTENUTO / PATROCINATO
Con il patrocinio