Una mostra a cura di Pelin Tan e di Liam Gillick
GIORNATE DI APERTURA DELLA MOSTRA
Dal 30 Novembre al 6 Gennaio | CHIUSO Martedì - Mercoledì
Il 24 ed il 31 Dicembre | APERTURA STRAORDINARIA
Dal 7 Gennaio | APERTURA Venerdì - Sabato - Domenica
I-DEA è un progetto pilastro di Matera 2019. Si occupa dell’analisi e della rappresentazione della ricca storia culturale, artistica e antropologica della regione Basilicata attraverso mostre, performance e laboratori ispirati all’archivio. Il progetto adotterà un approccio di accumulazione: ogni artista sarà invitato a stravolgere, rielaborare e modificare l’allestimento dello spazio prodotto dai curatori precedenti. In questo modo, I-DEA diventerà una performance collettiva in flusso continuo che si evolverà e cambierà durante il corso dell’anno. Nei periodi di transizione tra una mostra e l'altra, i visitatori potranno assistere dal vivo all’allestimento prodotto dall’artista.
Alla lettera, un’abitazione è il luogo in cui uno dimora. Nel contesto di questa mostra, l’abitazione è intesa come strumento utile alla costruzione e alla interpretazione di una società. L’intreccio degli archivi esposti erge il problema dell’abitare a tema centrale del XX secolo, rileggendolo nel contesto attuale dei flussi migratori nel Mediterraneo e degli sfollamenti che interessano la regione Basilicata.
Prendendo le mosse da questi presupposti, la mostra tenta di decostruire le narrazioni lineari sui progetti abitativi modernisti ideati dopo la Seconda Guerra Mondiale e di reinterpretare il discorso sulla società urbana, che spesso adombra innumerevoli altre storie di abitazioni e di spostamenti (di persone, colture, dimore, infrastrutture) all’interno della regione.
La mostra attinge a una ricca mole di archivi e di casi-studio per intrecciare vicende, ufficiali e non, incentrate sul tema dell’abitazione, vicende accomunate dal comune impulso che le ha generate: la volontà di cambiare la società da cima a fondo, nel micro come nel macro. Si scrive così una microstoria dell’Italia del dopoguerra osservata dalla prospettiva della Basilicata.
La mostra si sofferma sui temi del quotidiano, delle condizioni di lavoro e del vissuto di un luogo e di una comunità prendendo le mosse dalla riforma agraria del 1950 e dall’esodo dai Sassi verso quartieri di nuova costruzione iniziato alla fine degli anni ’40, passando attraverso la loro ri-occupazione da parte degli attivisti extraparlamentari di sinistra negli anni ’70 e arrivando all’odierno afflusso di migranti dal Mediterraneo. La presenza del passato nel contemporaneo è indagata con l’intento di comprendere in che modo il primo sia archiviato e in che modo possa essere de-archiviato in funzione di una narrazione futura delle nostre storie condivise.
Pelin Tan: è una sociologa e docente di architettura turca. La sua ricerca verte sui commons, sul lavoro e sui metodi trasversali utilizzati nella ricerca artistica e nel design.
Liam Gillick: artista, vive a New York. Il suo lavoro si sofferma sugli aspetti disfunzionali dell’eredità modernista – soprattutto rispetto ai temi dell’astrazione e dell’architettura – collocata in un consenso globalizzato e neoliberale; si estende inoltre al ripensamento strutturale del concetto di mostra intesa come forma.
Crediti: Gervasio Ungolo, Abbattimento casolare a Boreano, 2015. Archivio: Osservatorio Migranti della Basilicata
Per le scuole
Mercoledì e Giovedì su prenotazione visita guidata per le scuole. La mostra è adatta a studenti di scuole secondarie di I° e II° grado.
Numero massimo studenti per visita guidata: 50
Prenotazioni: passaporto@matera-basilicata2019.it
SOSTENUTO / PATROCINATO
Programma ufficiale di Matera 2019
Link utili
HASHTAG: #IDEAMATERA, #MATERA2019, #OPENFUTURE, #MATERAEVENTS
Abitare gli archivi: Vita, movimento, raccolto
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Quando
da Sab 30 Novembre 2019
a Lun 20 Gennaio 2020
Costo e Target
A pagamento
Adatto a tutti, Adatto alle scuole, Adatto a pubblico di settore
SOSTENUTO / PATROCINATO
Programma ufficiale di Matera 2019
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