Laboratorio di scrittura collettiva

Il laboratorio osserva il modo in cui tendiamo allo stesso fine e cerca di creare la mappa sempre in farsi di un territorio (sia fisico che metafisico) comune: osserva il nostro modo di far fronte collettivo alla stessa domanda, alle stesse necessità; il nostro modo di creare spazi sicuri, sempre pronti ad allargare i propri confini.

Attraverso il movimento, un legame fisico (un filo rosso) e due domande, creeremo insieme lo spazio per un nuovo mondo: il centro, una missione comune; il perimetro, le nostre identità sempre in corso.

Che succede se ci allontaniamo dal centro e che succede se invece ci avviciniamo? Le nostre distanze reciproche si accorceranno o si allungheranno?
La convergenza porta in seno la possibilità di divergere, che non cancella il contatto, ce lo lascia osservare: ciascuna di noi legherà un’estremità del suo filo al centro, alla domanda comune; l’altra estremità potrà muoversi nello spazio e il suo unico limite sarà la lunghezza del filo. Il filo non mi lega direttamente all’altra, mi lascia la libertà di muovermi senza perdere il centro. Ma allontanarsi troppo, per esempio, significherebbe perdere di vista il proprio obiettivo; toccandosi, i fili potrebbero creare frizione, intrecci, o nodi: il modo in cui parliamo, quindi, il modo in cui ci muoviamo determineranno l’intensità e la forma dell’incontro, e ci mostreranno, forse, quand’è che siamo più vicine alla nostra missione.

Nel convergere non perderemo noi stesse, c’è abbastanza filo per tutte: ma come ci condizioneremo nello stesso campo, come ci cambierà il fatto di riconoscerci tendenti allo stesso fine?
In conclusione, avremo un manifesto del nuovo mondo, e una mappa dai confini che saranno sempre pronti a cambiare.

con Maria Allegretti


Maria Allegretti
Vive a Matera e cerca ogni giorno nuovi modi di guardare alle cose del mondo e narrarle. Con una formazione accademica in cinema e filosofia, si occupa di scrittura e narrazioni e si impegna in una pratica di ricerca artistica che rifletta sulle emozioni e sui mondi interiori, e su una possibilità di fare arte che diventi man mano più autentica e consapevole.